Caroni
Quella della riscoperta del rum Caroni è una storia incredibile, frutto del destino e di un’inarrestabile e continua ricerca. Tutto accade un giorno di dicembre 2004, quando, in tour ai Caraibi con il fotografo Fredi Marcarini, Luca Gargano sbarca sull’isola di Trinidad e va in visita alla mitica distilleria Caroni. Luca non sa ancora cosa troverà al suo arrivo. Di certo non può immaginare la grande sorpresa che lo attende. Lo stock: centinaia di barili di rum, i più vecchi dei quali risalgono al 1974. "Gli edifici sono abbandonati", racconta Luca nel suo libro Nomade tra i barili, "è come essere all’interno di un paesaggio alla The Day After. Erba alta ricopre le rotaie su cui veniva trasportata la melassa alla distilleria, i rottami sono ovunque, la torre contenente le colonne di distillazione è diroccata e pende come la torre di Pisa. Una situazione completamente inaspettata. Avvicinandomi al cancello d’entrata vedo all’interno una donna, in lontananza, e cerco di attirare la sua attenzione chiamandola a voce molto alta. La donna mi sente, ci vede, si avvicina. Prima di tutto le chiedo di confermarmi se siamo nel posto giusto. E lei lo conferma: sono proprio le distillerie Caroni. «What happens?» le chiedo quindi. «What happens?!» mi fa lei. «Don’t you know what happens?». L’anno precedente, ci spiega, il governo ha chiuso la Caroni Sugar Factory, l’ultima in attività sull’isola, nazionalizzata negli anni Settanta. Di conseguenza erano finite sulla strada 13.000 persone che lavoravano alla coltivazione della canna da zucchero e la distilleria è rimasta abbandonata".LA STORIAIn funzione dal 1918 e annessa all’omonimo zuccherificio, era la distilleria di stato di Trinidad. Di fatto la distilleria Caroni era l’avversaria più importante della Demerara Distillers in Guyana, unica altra distilleria a produrre rum estremamente ricchi dal punto di vista aromatico per la vendita in barile. Nel 2001, il governo decise di interrompere la produzione di zucchero di canna a Trinidad e di conseguenza la distilleria venne chiusa. Questa decisione fu molto contestata perché mise in disoccupazione migliaia di lavoratori addetti alla coltivazione e raccolta della canna da zucchero. La distilleria venne quindi messa in liquidazione continuando una micro-attività di imbottigliamento (effettuato a mano) della marca Caroni Puncheon. Nel 2004, durante un viaggio con il fotografo Fredi Marcarini, Luca Gargano arrivò a Trinidad per visitare le due distillerie che risultavano ancora in attività: Caroni e Angostura. Così scoprì l'esistenza dei barili di Caroni ancora conservati, ridando vita a un rum leggendario.METODO DI PRODUZIONEDal 1980 la Caroni distillava con una quadrupla colonna continua, con una doppia colonna Blairs e un piccolo alambicco discontinuo di rame. Da sempre famosa per i suoi heavy rums, imbottigliava per il mercato locale quantità limitate di prodotto, ma il grosso del lavoro era la vendita in bulks dei suoi rum heavy per migliorare i blends dei produttori locali e internazionali.
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