1743: l'inizio della leggenda
Tutto inizia nel
1743, quando
Claude Moët fonda una Maison a proprio nome dopo una lunga esperienza prima come vigneron e successivamente come cantiniere.
Lo Champagne dei Re di Francia
Lo fa cominciando a distribuire i propri vini a Parigi fuori dalla regione della Champagne in un’epoca che coincise con la crescita della domanda di vino frizzante: il successo è immediato, tanto che
in breve tempo lo Champagne Moët diventa quello più apprezzato alla corte del Re di Francia e sul finire del XVIII secolo viene esportato in tutta l'Europa e negli Stati Uniti d'America.La crescita prosegue con il nipote Jean Remy, che acquista nuovi terreni, amplia le cantine, e costruisce una vera e propria rete commerciale che raggiunge clienti famosi come Thomas Jefferson e Napoleone Bonaparte. Successivamente Remy lascerà la guida della Moët al figlio Victor e al genero Pierre Gabriel Chandon, dai quali deriva l’odierno nome della Maison, Moët & Chandon Champagne.
Il Moët & Chandon Impérial
Nel
1840 nasce l'idea di uno
champagne invecchiato, mentre due anni più tardi Moët è pronto a distribuire il suo primo "vintage".
Ma il loro fiore all’occhiello e marchio di maggior successo è il Moët & Chandon Impérial, in particolare il
Brut Impérial prodotto negli anni '60 dell'Ottocento, anche se la marca più famosa rimane il
Dom Pérignon, così chiamato perché
la leggenda attribuisce al monaco benedettino Pierre Pérignon l’invenzione dello champagne.
Moët & Chandon e Dom Pérignong, gemelli diversi
Il Brut Imperial è diventata l’etichetta il simbolo della maison: si ottiene da una cuvée di oltre un centinaio vini, di cui almeno
il 20% composto da vini riserva, e richiede un affinamento su lieviti di almeno 36 mesi oltre a sei in bottiglia. I vitigni sono
Pinot Nero, Pinot Meunier e
Chardonnay.Il
Dom Perignon nato nel 1936 come la Cuvée de Prestige di Moët & Chandon, è diventato nel tempo sinonimo di lusso, eleganza ed eccellenza, quasi un prodotto a sé.
I vitigni utilizzati sono Pinot Nero e Chardonnay in percentuali che variano ad ogni annata. La prima vendemmia fu quella del 1921, ma fu messo in commercio solo 15 anni dopo; a differenza di quanto avviene per gli altri champagne, , prodotti da una cuvée di vini di diverse annate, viene prodotto solo con uve delle vendemmie migliori e provenienti dal raccolto dello stesso anno.
Il Novecento: l'affermazione e l'acquisizione di LVMH
È nel Novecento che la cantina si impone come leader di tutta
la regione della Champagne, pianificando una crescita che porta prima all’acquisizione di
Ruinart e Lanson, e poco dopo alla fusione con
Hennessy, fino alla nascita del più grande polo del lusso del mondo, l’attuale
LVMH, in seguito all’unione con Louis Vuitton nel 1987.
Un gruppo che è l’unico a essere presente in tutti i più importanti settori del mercato dello sfarzo: moda e pelletteria, cosmetici e profumi, orologi e gioielleria, e per l’appunto vini e alcolici.
Moët & Chandon oggi, molto più di una maison
Oggi la Moët & Chandon non è semplicemente una champagnerie, ma è l’icona mondiale delle bollicine francesi, fornitore ufficiale della Regina Elisabetta II, una maison dove, sulla scia del pionieristico spirito del fondatore, di generazione in generazione si tramandano savoir-faire e know-how, per un brand che con poco meno di 1200 ettari vitati - classificati
per il 50% Grand Cru e per il 25% Premier Cru - possiede la più estesa area viticola dell’intera regione della Champagne.
Poi le cantine, le più estese della regione Champagne che si dipanano per oltre
28 chilometri su un terreno calcareo, a una profondità tra i 10 e i 30 metri, costituendo una sorta di vero e proprio labirinto sotterraneo, dove gli Champagne Moët & Chandon prendono vita grazie alle ottimali condizioni di temperatura e umidità.
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